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Quando nasce la globalizzazione? Il caso dei commerci a lunga distanza della Mesopotamia

di Odoardo Bulgarelli
Settembre 2017 - n. 9

Nell’antica Bassa Mesopotamia, i commerci a lunga distanza subirono una «impennata» nella seconda metà del IV millennio a.C. quando nacque una nuova civiltà diversa e molto più evoluta di quella dei paesi circostanti. Durante la sua lunga storia (IV-fine I millennio a.C.) la Mesopotamia commerciò con paesi come la Siria, Anatolia, Elam, Asia Centrale, India, Golfo Persico, coste del Mediterraneo ed Egitto giungendo a costituire il primo «sistema mondo» in un contesto «mesopotamicocentrico ». Talvolta, per agevolare tali commerci, i mesopotamici fondarono colonie nei paesi limitrofi. Si avvalsero anche di una sorta di Ministero del Commercio con l’Estero o Camera di Commercio (seconda metà III millennio a.C.). Essi giunsero anche a fare del paese di Dilmun, nel Golfo Persico, la loro «porta d’oriente», «porto franco», «centro off-shore», «centro di intermediazione commerciale», «posto di mercato»(inizi II millennio a.C.). Comunque, gli studiosi discutono su quale fosse il tipo di controllo dello stato su tali commerci.

 

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