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Associazione
Bancaria
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anno 100
 

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Pubblicato il Rapporto ABI di gennaio

1. A fine 2015 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.830,2 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 133 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.697,4 miliardi di euro.

2. A dicembre 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione positiva pari a +0,5% nei confronti di dicembre 2014 e di gran lunga migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Questo dato di fine 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da aprile 2012. Positiva a fine 2015 anche la variazione annua del totale prestiti all'economia (che include anche la pubblica amministrazione), +0,1%. Segnali positivi emergono anche per le nuove erogazioni di prestiti bancari: sulla base di un campione rappresentativo di banche, che rappresentano oltre l'80% del mercato, i nuovi finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi undici mesi del 2015 un incremento di circa il +13% sul corrispondente periodo dell'anno precedente (gennaio-novembre 2014). Per le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, si è registrato un incremento annuo del +97,4% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. L'incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 11 mesi del 2015, a circa il 32,4%. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, ad oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.830,2 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.420,5 miliardi di euro.

3. A dicembre 2015, i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,26%, minimo storico (3,30% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi,   a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,51% il valore più basso da giugno 2010 (2,57% il  mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.   Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all'1,99%, 1,87% il mese precedente (5,48% a fine 2007).

4. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia rimane elevata, le sofferenze lorde sono risultate a novembre 2015 pari a 201 mld, dai 199 mld di ottobre 2015. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 10,4% a novembre 2015 (10,4% anche il mese precedente; 9,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 17,3% per i piccoli operatori economici (16% a novembre 2014; 7,1% a fine 2007), il 17,8% per le imprese (15,9% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 7,2% per le famiglie consumatrici (6,9% a novembre 2014; 2,9% a fine 2007). Le sofferenze nette registrano a novembre 2015 un aumento, passando da 87,2 miliardi di ottobre a 88,8 miliardi di novembre. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,89% a novembre 2015 dal 4,85% di ottobre 2015 (4,67% a novembre 2014; 0,86%, prima dell'inizio della crisi). Sulla base dell'ultimo dato disponibile, a giugno scorso il numero complessivo degli affidati in sofferenza era pari a 1.188.401 (in prevalenza imprese e famiglie).

5. In Italia diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni, (a fine 2015:  -13%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 57,5 miliardi di euro), mentre i depositi aumentano - sempre a fine dicembre 2015 - di 47,3 mld di euro rispetto all'anno precedente (su base annua, +3,7% in ripresa, nonostante l'impatto del pagamento dell'IMU,    rispetto al +2,4% di novembre che era influenzato negativamente dal pagamento delle imposte Ires e Irpef). L'andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a fine 2015 una variazione su base annua di -0,6% (in miglioramento rispetto a -1,69% a novembre). Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della
crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.697,4 miliardi di euro, segnando un aumento - in valore assoluto - di quasi 185 miliardi.

6. A dicembre 2015 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all'1,19% (1,22% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,53% (0,54% il mese precedente), quello sui PCT allo 0,91% (1,13% il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,94%, 2,97% il mese precedente.

7. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a dicembre 2015 è risultato pari a 207 punti base (208 punti base il mese precedente). Prima dell'inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

 

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